AZIENDA BUZZI

DARIO GHIBAUDO

DARIO GHIBAUDO

Dario Ghibaudo è un artista di esuberante vitalità, ogni sua nuova serie di lavori è stata in grado di sorprendere per rinnovata creatività, freschezza, originalità all’interno di un percorso narrativo unico .

Dario Ghibaudo è l’autore (creatore!) – l’avventura ha avuto inizio nel 1990 – del Museo di Storia Innaturale che, ad oggi (siamo appena entrati nel 2016), conta oltre 20 sale “visitabili” a anche una sala “video”.

Nel 2013 – da Allemandi & C. – è uscita la prima Guida al Museo di Storia Innaturale!

Il Museo di Storia Innaturale

Il Museo di Storia Innaturale nasce da un progetto basato sull’impianto illuministico della catalogazione e della registrazione scientifica, in un insieme di concetti che hanno generato la stesura della prima e più famosa enciclopedia del mondo. Di quel secolo viene conservato il sapore nel segno color seppia che titola ogni opera, mentre il logo ottocentesco ne sancisce la continuità temporale ma nello stesso tempo sottolinea l’invariabilità dei musei tradizionali (Giancarla Zanutti).
Concepito nel 1990 e in continuo accrescimento, si snoda seguendo un percorso a sale, ciascuna intitolata a diversi campi di indagine scientifica: dall’Antropologia alla Botanica, dall’Entomologia all’Etnologia. Schermato da ricerca scientifica, il vero tema indagato riguarda in realtà, la condizione umana riletta in chiave ironica e ludica, ma non per questo meno ineluttabile.
La sale ospitano umani immobilizzati nel loro status, piante e animali straordinari, dotati di una carica evocativa che li rende a una prima lettura riconoscibili e che si scoprono via via essere intrinsecamente contaminati e contaminanti. Con l’intenzione che l’anomalo venga piuttosto percepito prima che visto.

A nostro avviso l’opera di Dario Ghibaudo acquisisce quella “marcia in più” – liberandosi da retaggi post concettuali – con l’ideazione della sala V Entomologia. Ne escono lavori franchi, diretti, di pancia, ad un primo (ma anche ad un “secondo”) impatto disturbanti! Ne è un esempio il Semperpardus Amorosus Masculo – facente parte della sala V degli Esemplari Rari – riprodotto in questa pagina!

Semperpardus Amorosus Masculo

La didascalia introduttiva alla sala V ci descrive bene quelle che sono le sensazioni che proveremo visitando in quell’ambiente… esplorando il mondo animale e in particolar modo quello degli insetti, si ottiene un risultato leggibile su diversi piani, a seconda del rapporto che il visitatore ha con le proprie istintive e irrazionali paure; gioca in questo senso un ruolo importante la dimensione, ingigantita ma in qualche modo ancora credibile, degli esseri rinchiusi nelle bacheche di medium density. Un legno artificiale per contenere insetti artificiali che risultano aver subito strane contaminazioni. Non si tratta di evidenti mutazioni genetiche, quanto di segnali inquietanti inseriti in creature quasi rarefatte nella loro artificiosa eleganza. La bellezza artificiale non è mai rilassante.

“Siamo materia”! Riportarci alla realtà è l’iscrizione (e la forza) di molte opere di Dario Ghibaudo, una visione che ci rimette in gioco in quanto “mortali”. Tali suggestioni saranno presenti nel lavoro di Ghibaudo d’ora innanzi proseguendo nelle sale del Museo di Storia Innaturale.

Poliuretano, resine, pelliccia sintetica, carta, colori acrilici, inchiostro, legno, vetro… se ve lo state chiedendo questi e simili sono i materiali che Ghibaudo generalmente ha usato per la realizzazione del suo museo, materiali artificiali e resine, cose chimiche!

Dario Ghibaudo nasce a Cuneo nei primi anni ’50, a metà degli anni ’80 si trasferisce a Milano.

Nel 1988 la galleria Cenobio Visualità di Andreina Majoli gli dedica la prima mostra personale dal titolo Tessuto connettivo urbano dove espone dei lavori realizzati con i tubi al neon.

Ha lavorato con galleristi come Giancarla Zanutti e Andrea Murnik ed ha fatto parte – nei primi anni ’90 – di quel gruppo di artisti che diedero vita al Concettualismo Ironico Italiano, un movimento guidato da Angelo Falzone, gallerista di origini italiane che aveva aperto uno spazio in Germania, nel centro di Mannheim.


Un bel video di Sergio Mandelli, per la sua video rivista Praline, dedicato all’opera di Ghibaudo [ LINK al canale youtube di Mandelli ]


About the author

AZIENDA BUZZI

Carlo Alberto Buzzi è un artista italiano, conosciuto per i suoi interventi di public art nel contesto urbano.

Modus operandi
Carlo Buzzi si serve degli strumenti propri della comunicazione pubblicitaria. Opera interventi che coinvolgono il contesto urbano. Normalmente utilizza il comune poster tipografico. Un significativo numero di manifesti viene esposto in pubblica affissione. L’operazione è documentata fotograficamente. Il lavoro sarà in seguito formalizzato grazie alla produzione di un numero limitato di “quadri” (riproduzioni fotografiche, manifesti “strappati”).