CARLO BUZZI TESTI

SENZA MEZZI TERMINI COME IN UNA JAM-SESSION. Testo di Maurizio Medaglia.

Carlo Alberto Buzzi: vedere alla voce del verbo «instradarsi»: «mettere in movimento o far proseguire per una strada». E Buzzi, al quale non interessa praticare la forma artistica dell’instaurazione, si instrada: si pone in relazione col movimento stradale attraverso la forma più abusata e sovrausata della relazione: la fotografia.

Egli sceglie di “inluiarsi” ed “inleiarsi” (nel senso dantesco di tali verbi…) mediante la fotografia installata negli spazi normalmente dedicati all’affissione pubblicitaria.

Sostituendosi, anima e corpo, alla pubblicità (all’anima del commercio) egli si comunica agli altri (anziché comunicarci un messaggio) utilizzando la toponomastica a mo’ d’una tastiera di comunicazione dove ogni tasto, ogni contesto, suona la propria nota distinta dalle altre: differente. Perché è chiaro che la corporeità del Carlo Alberto Buzzi suonerà differentemente se esposta in una stazione della metropolitana milanese che a Viconago o su una linda parete di una galleria. Ciò che rimarrà identico di tale suono o rumore, aldilà del contesto e dei conseguenti echi e riverberi, sarà l’efficacia del senso: quella frizione, quel breve contatto (ironico, sarcastico o feroce) che, sfacciato o pudico (mai compiacente), tale instradamento di sé produce negli altri.

Pertanto Buzzi è più di un doppio e la sua politica interiore è volta a condizionare (negoziandolo) il nostro interesse di elettorato senza eletti, per le di lui scelte espressive. Scelte per un mezzo senza mezzi termini (la fotografia) che non è più un mezzo tra gli altri (un medium tra imedia, mediaticamente…) ma un termine, un confine: quello tra artisticità ed extrartisticità e tra noi e lui, anzi, loro: i Buzzi. Come in una Jam-session

Maurizio Medaglia (Celibe)
1999

About the author

AZIENDA BUZZI

Carlo Alberto Buzzi è un artista italiano, conosciuto per i suoi interventi di public art nel contesto urbano.

Modus operandi
Carlo Buzzi si serve degli strumenti propri della comunicazione pubblicitaria. Opera interventi che coinvolgono il contesto urbano. Normalmente utilizza il comune poster tipografico. Un significativo numero di manifesti viene esposto in pubblica affissione. L’operazione è documentata fotograficamente. Il lavoro sarà in seguito formalizzato grazie alla produzione di un numero limitato di “quadri” (riproduzioni fotografiche, manifesti “strappati”).